Lavori di primavera in vigna
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Sono partiti i lavori di primavera nelle vigne di Podere Conca
Con l’arrivo della primavera sono iniziati molti lavori nelle vigne di Podere Conca. Tra gennaio e febbraio abbiamo provveduto alla potatura invernale delle viti, fatta a mano per poter valutare ogni singola vite e darle uno sviluppo adatto alla sua vigoria e conformazione.
Potatura
L’obiettivo è quello di far sviluppare tralci a frutto che producano la quantità desiderata di uva, cioè molto bassa perché sia qualitativamente migliore. L’equilibrio tra parete fogliare e quantità di grappoli è importante per garantire la dolcezza negli acini e nel contempo l’ombreggiamento dei frutti, necessario per mantenere la naturale acidità dei mosti e quindi la freschezza dei nostri vini.
Piegatura dei tralci
In seguito abbiamo eseguito la piegatura dei tralci lasciati dalla potatura perché producano frutti: adesso le piante si apprestano a germogliare, rigonfiando le proprie gemme e distendendo pian piano le nuove foglioline. In questo periodo ci prepariamo perciò ad accudirle nel migliore dei modi e a prevenire gli attacchi patogeni.
Lotta alla tignoletta
Abbiamo iniziato con la disposizione in campo di diffusori di feromone per la lotta alla tignoletta della vite
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La tignoletta è un insetto e questo metodo, molto utilizzato in agricoltura biologica, fa sì che i maschi siano “confusi” dalle scie feromoniche artificiali che rilasciano i diffusori e non riescano perciò ad accoppiarsi con le femmine della loro specie o comunque si accoppino di meno.
La deposizione delle uova si riduce notevolmente e di conseguenza anche le successive generazioni dell’insetto. La generazione più pericolosa per la vite è quella che si sviluppa a fine estate e che potrebbe danneggiare i grappoli d’uva ormai maturi e pronti alla raccolta.
L’insetto infatti, quando è in fase larvale, fa dei piccoli buchi sulla buccia degli acini attraverso i quali si potrebbero sviluppare malattie, in particolar modo la botrite o muffa grigia, molto deleteria per la qualità del vino. Questo metodo, proprio per il suo funzionamento, è conosciuto come “confusione sessuale”, non lascia residui nella pianta ed è molto efficace.
Lavorazione sottofila
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Abbiamo poi lavorato il terreno sulla fila, ovvero abbiamo tolto le erbe infestanti più vicine alle viti in modo che ci sia minor competizione con le piante per acqua e nutrienti. Per questa operazione abbiamo utilizzato un trattore dotato di un apposito attrezzo che va a muovere il terreno vicino alle viti, dove le piante sono più grandi.
Abbiamo dovuto però anche lavorare manualmente con la zappa, dove le piante sono più piccole e fragili, per cui serve un’accuratezza maggiore nella lavorazione e soprattutto grande attenzione nel non rovinare la pianta che, essendo giovane è molto delicata.
Il “pianto” della vite
Questi sono lavori faticosi, ma la fatica è compensata anche da grandi emozioni come quella di vedere la vite che in primavera “piange”: è la linfa che si risveglia e comincia a scorrere per portare vigore alla pianta che dovrà prima produrre e poi portare a maturazione i suoi frutti.
Un miracolo che si ripete ogni anno.
di Linda Franceschi, Paola Cioni e Simonetta Cerboneschi